La pasta integrale ha messo d’accordo i maggiori nutrizionisti: fa bene alla salute e aiuta a far perdere peso. Da qualche anno i consumi sono in netto aumento e il mercato premia la tracciabilità di chi documenta la qualità delle materie prime. Come il pastificio GHIGI 1870 S.p.A., di San Clemente di Rimini, che offre un prodotto certificato, ottenuto con grano italiano al 100%.

W La Pasta

Fino a pochi anni fa la pasta era bandita da tutte le diete, era “peccato” (di gola ovviamente) solo nominarla; da qualche tempo invece è entrata a pieno titolo nella rosa degli alimenti consigliati dai nutrizionisti. Non si tratta di un’inversione di tendenza dovuta a una moda passeggera, ma al rapporto tra benefici e controindicazioni della farina integrale vs la farina raffinata. Dati alla mano, gli esperti ci dicono che la pasta integrale rallenta l’assimilazione di grassi e zuccheri perché ha un basso indice glicemico, dà un maggior senso di sazietà, è indicata per il controllo del peso, contiene più minerali e vitamine (in particolare la vitamina E, l’antiossidante per eccellenza con proprietà anti-age), offre una maggior quantità di proteine (ideale per chi segue un regime vegano), è ricca di polifenoli, acidi grassi essenziali e fitoestrogeni, questi ultimi particolarmente utili per la salute del cuore e delle ossa delle donne. In buona sostanza la pasta integrale contiene fino a cinque volte più fibre della pasta bianca e mantiene intatte le proprietà nutrizionali che, invece, vengono in parte disperse nel processo di raffinazione. Ne consegue che, in un regime nutrizionale equilibrato, l’organismo ha bisogno di un’elevata quantità di fibre perché, gonfiandosi durante il processo digestivo, mantiene sazi più a lungo, rallenta l’assorbimento dei carboidrati e favorisce il corretto funzionamento dell’intestino.

La Filiera Premia Il Pastificio GHIGI

Grazie alle recenti tecniche di lavorazione, la pasta integrale si distingue anche per il sapore, decisamente migliore rispetto a qualche anno fa. Una volta, infatti, si macinava tutto il chicco di grano e la pasta aveva un retrogusto amarognolo, oggi invece il grano duro integrale viene decorticato per eliminare la parte più esterna del chicco, quella ricca di cellulosa e quindi poco digeribile, ottenendo un prodotto che mantiene le fibre più delicate, adatte alla nostra digestione, e che risulta più gustoso anche al palato dei bimbi. Il Pastificio Ghigi utilizza unicamente semola integrale lavorata con questa metodologia ed il risultato è confortato dalle crescenti vendite che hanno portato al raddoppio del fatturato in soli due anni: da 9 milioni del 2016 ai 20 previsti per il 2018. In una recente intervista il Presidente Filippo Tramonti ha dichiarato: “La qualità paga e oggi siamo considerati uno dei migliori fornitori presenti nel panorama italiano. La legge di qualche mese fa sull’etichettatura, che obbliga a riportare l’origine del prodotto, ha favorito noi che insistiamo sul territorio e valorizziamo il grano dei nostri agricoltori”. In questa direzione vanno anche i sempre più numerosi accordi siglati da Ghigi con catene di distribuzione nazionali ed estere con le quali concordano contratti di filiera nei quali stabiliscono insieme quale varietà di grano seminare, in che quantità e a quali prezzi. Ne deriva perciò un notevole vantaggio qualitativo ed economico per tutti, compresi gli agricoltori del territorio.