Consorzi Agrari d’Italia, Sis-Società Italiana Sementi e IBF Servizi hanno presentato una strategia che potrebbe incrementare del 12% la produzione di grano italiano con un risparmio per le aziende agricole del 9% rispetto ai costi di coltivazione tradizionali. Incoraggianti i dati ottenuti dopo un anno di sperimentazione delle nuove soluzioni tecniche.

Il 31 maggio scorso, a Poggio Renatico (FE – Italy), si è concluso il tour tra alcuni degli oltre 30 campi sperimentali, della filiera agricola del Gruppo BF spa, gestiti da Consorzi Agrari d’Italia, Sis – Società italiana Sementi e IBF Servizi

All’evento “Giornate in Campo 2022” hanno partecipato più di 700 aziende agricole, interessate al futuro dell’attività cerealicola gravata dall’incremento dei costi energetici e dei concimi tradizionali, scarsamente reperibili sul mercato.   

Il difficile contesto internazionale, reso ancora più pesante dal problema della siccità, potrebbe influire in maniera determinante sulle rese dei campi di grano del Paese, i prezzi dovrebbero attestarsi in linea con le medie del periodo ma i costi di produzione per le aziende agricole saranno più che raddoppiati rispetto al 2021.

Negli areali di Emilia-Romagna e Veneto le prime previsioni parlano di un calo intorno al 10%, mentre per le regioni centrali la diminuzione potrebbe attestarsi intorno al 15-20%. La forbice si allarga al Sud con un calo tra il 15 e il 30% soprattutto nelle isole.

CAI, SIS e IBF Servizi hanno presentato i risultati di un anno di sperimentazione, dallo studio del terreno alla scelta del seme di grano duro o tenero più adatto, dalla strategia sostenibile di difesa e nutrizione alle tecniche di agricoltura di precisione. Le soluzioni tecniche proposte potrebbero aumentare del 12% la produzione di grano tenero e duro Made in Italy, con un risparmio del 9% rispetto ai costi di coltivazione tradizionali, mantenendo sempre un alto livello qualitativo dei cereali.

La ricetta virtuosa è frutto del contributo di SIS, CAI e IBF Servizi basato sulla ricerca genetica e le più avanzate tecnologie dell’agricoltura 4.0.

Mentre i tecnici SIS affrontano le nuove sfide dei mutamenti climatici, attraverso la costituzione e lo screening di genotipi innovativi e adattabili alle diverse condizioni pedoclimatiche, CAI si preoccupa di mantenere la fertilità dei terreni con concimi azotati a cessione controllata, fosforo protetto della retrogradazione e batteri azotofissatori. Infine, entra in gioco IBF Servizi con le tecniche di agricoltura di precisione, testate su oltre 900mila ettari, per ottimizzare l’uso delle risorse aziendali, arrivando a risparmiare in alcuni casi fino al 15% di concime, o fino al 20% di acqua su colture irrigue. Tre tipi di interventi che saranno sempre più fondamentali e performanti per innalzare le rese produttive, rispetto alla tradizionale metodologia di coltivazione.