Chi come noi ha avuto l’onore di averlo come padre e chi invece ha avuto il piacere di conoscerlo, sa che le parole che seguono potevano essere benissimo le sue, e che il suo modo di essere possa rappresentare ancora per noi un riferimento, come lo è stato sino alla fine:

“Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica se stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell’umanità”. (Toro Seduto)

Alberto e Sergio Antolini