In occasione dell’Innovation Day, forum dedicato alle nuove tecnologie per l’agricoltura, è stato lanciato il Manifesto per la via italiana cyber food. Promotori dell’iniziativa: Coldiretti, Filiera Italia e Bonifiche Ferraresi. Il manifesto traccia le linee guida, nel post Covid-19, di un nuovo modello economico globalizzato per valorizzare l’agroalimentare made in Italy e mantenere il primato mondiale di eccellenze. Focus strategico del progetto è l’innovazione digitale attraverso la realizzazione di app, piattaforme, brevetti e tecnologie accessibili da aziende agricole di tutte le dimensioni.

Il Primo Polo Italiano Dell’Agrifood 4.0

Il 28 maggio è stata una data importante per il futuro dell’agroalimentare italiano. In occasione dell’Innovation Day, nel corso del forum online – https://lnkd.in/eWhqVZ2 – Coldiretti, Filiera Italia e BF spa  hanno  lanciato il Manifesto  per la nascita del primo polo  italiano per l’agroalimentare 4.0. Tra gli intervenuti: Vincenzo Gesmundo – Segretario generale Coldiretti – Stefano Patuanelli -Ministro dello sviluppo economico- Ettore Prandini – presidente nazionale Coldiretti – Federico Vecchioni – AD Bonifiche Ferraresi – Luigi Scordamaglia – consigliere delegato di Filiera Italia – e un gruppo di startup hi-tech. L’emergenza coronavirus ha accelerato la necessità, per tutti gli attori della filiera, di adottare processi innovativi condivisi, nel solco di un’economia circolare.  Nel modello del nuovo ecosistema agroalimentare italiano le parole d’ordine sono più sostenibilità ambientale, economica e sociale, un obiettivo in grado di offrire più competitività a patto che ci sia un uso più responsabile delle risorse naturali e che vengano garantiti tracciabilità dei prodotti e controllo della qualità del cibo. Un settore che vale oltre 548 miliardi (25% del Pil) deve poter marciare a pieno regime rendendolo sempre più efficiente,  meno soggetto ai cambiamenti climatici e con un elevato standard tecnologico.  Come afferma Vincenzo Gesmundo, “L’agricoltura italiana è la più sostenibile del Pianeta, il rapporto con i consumatori è forte e consolidato, il nostro cibo, oltre ad essere il più buono è il più controllato e sicuro, ma tutto ciò non basta. Una scienza amica, una tecnologia a portata di tutti, una piattaforma di riferimento tutta italiana sono quanto serve oggi al Paese e al mondo agroalimentare” .  Il manifesto propone quindi una svolta green e tecnologica che sembra essere condivisa anche dalla recente strategia “from farm to fork” presentata della Comunità Europea. Oggi la piattaforma per favorire un network tecnologico made in Italy, accessibile a tutti,  è già una realtà e il nuovo identikit dell’agricoltura italiana è sempre più “frequentato” da robot, sensori, tecnologie avanzate, app di monitoraggio e programmazione delle risorse.

Il Cibo E’ Un Elemento Di Stabilità Sociale Ed Economica

Bonifiche Ferraresi è un esempio virtuoso che mostra come la capacità di investire nelle tecnologie più avanzate e di fare rete siano tra le chiavi di successo dell’azienda, l’unica realtà italiana del settore quotata in Borsa.  La piattaforma di BF rappresenta il più grande e significativo esempio d’introduzione di agricoltura di precisione su una superficie che sfiora, sotto il profilo della dimensione di BF, 8.500 ettari e sotto il profilo del mercato interessato oltre 73.000 ettari. È una visione globale, economica, sociale e sostenibile quella dell’AD  Federico Vecchioni  che, nell’intervento all’Innovation Day ha affermato: “mai come in questo periodo d’emergenza mondiale si pone il tema del cibo quale elemento di stabilità sociale ed economica (…). Il cibo ha sempre più un valore strategico come lo ha l’energia con il petrolio e il gas”. Tutto il know-how di Bonifiche e l’esperienza maturata sul fronte delle tecnologie innovative faranno da battistrada alle linee-guida indicate nel Manifesto per accelerare il processo di cambiamento in atto. La visione imprenditoriale  di Federico Vecchioni  ha una matrice sociale importante che ci auguriamo possa essere condivisa  dalle istituzioni e da un numero sempre più ampio di aziende agricole:  “ho compreso che l’impegno di tutti noi deve essere indirizzato verso il benessere delle persone che, per chi fa il mio lavoro, si traduce nella cura della terra e della natura, garanzia di qualità per un numero di esseri umani sempre più diffuso”.