Dopo solo un anno di attività l’associazione Filiera Italia, rappresentata da Coldiretti, è diventata una fondazione senza scopo di lucro. Nata nel 2018 per valorizzare le eccellenze agroalimentari, vede ora la partecipazione di importanti Enti e Istituzioni italiani che consentiranno a Filiera Italia di diventare un autorevole punto di riferimento nazionale e internazionale.  L’ambizioso obiettivo della nuova realtà è quello di favorire uno sviluppo sempre più sostenibile e di affrontare le nuove sfide commerciali, climatiche e innovative. Il nuovo presidente è Enzo Moavero Milanesi.  

Portavoce Di Un Nuovo Modello Di Crescita Per Il Comparto Agroalimentare

Da sinistra: Ettore Prandini e Enzo Moavero Milanesi

Filiera Italia marcia a ritmo serrato per affrontare un futuro ricco di sfide importanti. L’Associazione, nata lo scorso anno per valorizzare le eccellenze alimentari e i principi della dieta mediterranea, è ora una fondazione che riunisce il meglio della produzione agricola nazionale e la partecipazione di aziende ed enti del calibro di Eni, Snam, Enel, Tema, Cassa depositi e prestiti (Cdp), Poste Italiane e Banca Intesa.  

Il comparto agroalimentare italiano rappresenta il 25% del Pil con 538 miliardi di euro e un trend di crescita annuale che ha raggiunto un record storico nelle esportazioni, solo nel 2019 sono aumentate del 4% (analisi Coldiretti). Mai come in questo ultimo periodo sono stati consumati tanto cibo e vini italiani in tutto il mondo. È una ricchezza economico-culturale che va tutelata e promossa con adeguate politiche a livello nazionale e internazionale. Sarà questo il compito del nuovo assetto di Filiera Italia che si propone di sviluppare un nuovo modello gestionale e di diventare il punto di riferimento delle Istituzioni nazionali e comunitarie.  

Per raggiungere questo obiettivo è stata messa in campo una squadra di esperti e professionisti di “peso”: il Neopresidente è Enzo Moavero Milanesi, direttore della School of Law dell’Università Luiss di Roma e professore al Collège d’Europe (Bruges, Belgio), dal 2018 al 2019, già ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e dal 2011 al 2014 ministro per gli Affari Europei. Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, è il vicepresidente vicario e Luigi Scordamaglia, AD Inalca/Cremonini, ricopre la carica di consigliere delegato.

Tra i temi caldi in calendario, uno sviluppo sempre più sostenibile, la trasparenza sull’origine dei prodotti nelle loro etichette, il contrasto al cambiamento climatico, il sistema italiano a batteria (con l’esclusione importante dei prodotti Dop ed Igp) fino alla disputa sui dazi.

Con l’agroalimentare Made in Italy che è diventato strategico per una crescita sostenibile sul piano economico ed occupazionale, Filiera Italia rappresenta l’unica realtà oggi del Paese che è stata capace di fare sistema di fronte alle nuove sfide, dalle guerre commerciali al cambiamento climatico fino all’innovazione” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Come ha sottolineato il Presidente Enzo Moavero Milanesi: “Investire nell’agroalimentare significa guardare al futuro positivamente. Filiera Italia sarà l’incubatrice di riflessioni, proposte ed iniziative nella duplice prospettiva di esortare al continuo miglioramento qualitativo e sostenibile delle produzioni italiane e dei benefici per i consumatori ovunque nel mondo. Una fucina attiva, in sintonia con i più attuali orientamenti dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite per pervenire a risultati concreti, promuovere e tutelare l’eccellenza dell’intera filiera agroalimentare”.

Un’eccellenza che vanta nomi come Antinori, produttori vinicoli da 26 generazioni, Bonifiche Ferraresi, l’unica società agricola quotata in borsa, Granarolo, l’importante gruppo lattiero caseario nazionale, Conad, il grande gruppo distributivo italiano. E per dare più concretezza e sostenibilità alla produzione si inseriscono anche le sinergie con Eni finalizzate ad esaltare forme di economia circolare a scarto zero in cui i prodotti inutilizzati delle singole filiere siano valorizzati al massimo per la produzione di energie rinnovabili.